
Penso alla mia amica M., arrivata dall’Afghanistan. Se non avesse potuto avere una SIM per comunicare con la sua famiglia rimasta là, quanto sarebbe stato ancora più difficile e disumano arrivare in Italia.
Penso a L., che senza chi lotta per il diritto alla casa, ora sarebbe per strada con i suoi tre figli.
Penso a D. e N., tra le tante
compagne della lotta No Tav, ingiustamente incarcerate negli scorsi anni: dove sarebbero ora, con i piccoli e grandi focolai di protesta, per i diritti basilari che hanno combattuto anche durante la loro detenzione?
Penso a me, che ho partecipato per anni a proteste, anche non autorizzate, per difendere l’ambiente e la salute, e mi chiedo: quante ripercussioni potrei avere per il mio futuro?
Conoscere tante persone che direttamente potrebbero essere travolte da questo DDL Sicurezza mi rende ancora più coinvolta. Ma è fondamentale che capiamo che riguarda davvero tuttə.
Per questo ieri ho partecipato alla manifestazione a Brescia contro questo decreto, che non solo mina il sacrosanto diritto alla protesta, ma colpisce principalmente le persone più vulnerabili: dai detenuti nelle carceri, a chi migra verso il nostro paese, a chi vive nella precarietà e senza una casa.
“Casa, salute, diritti e dignità” è uno slogan che risuona forte nelle piazze e nelle mie orecchie da anni, e ora, più che mai, è importante farlo nostro.
Dobbiamo informarci, unirci e opporci a questo decreto che criminalizza la povertà, le disuguaglianze sociali e le lotte per i diritti fondamentali. Il 14 dicembre ci sarà una manifestazione nazionale a Roma, mentre a Brescia l’assemblea che ha organizzato la manifestazione di sabato si ritrova mercoledì 11 dicembre alle 20:00 alla Casa delle Associazioni in via Cimabue a San Polo. Chi può ci sia.
E comunque, anche d’estate, lei è fuori stagione…


